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DescrizioneGià a partire dal primo incontro plenario, il lavoro del gruppo si è focalizzato su alcuni punti, che hanno portato alle seguenti comuni conclusioni:
• vi è una fascia di popolazione che per le caratteristiche di conservata parziale autosufficienza non riesce ad accedere ai servizi domiciliari.
• I servizi di assistenza domiciliare vanno utilizzati non solo come servizio a supporto dell’anziano nella fase di cronicità, ma vanno intesi come strumento di prevenzione al deterioramento di situazioni di parziale non autosufficienza, dove l’inserimento del soggetto in un progetto di supporto articolato ne procrastina l’istituzionalizzazione o il ricorso a interventi domiciliari di maggiore intensità ( es. assistenza familiare).

Il gruppo, coeso nell’obiettivo, ha espresso l’interesse di trasformare le considerazioni di cui sopra in un progetto pilota, a cui sono stati chiamati a contribuire con le proprie competenze tutti i partecipanti. Questo intento si è concretizzato con la realizzazione di un sottogruppo che ha dato vita al “PROGETTO DI DOMICILIARITA’ LEGGERA”.

Contestualmente è stata rilevata l’esigenza di condividere le informazioni disponibili in merito al nuovi ISEE (ex DPCM n.159 del 05/12/13) e individuare un percorso che facilitasse i rapporti tra i CAAF del territorio e i vari uffici del Consorzio in quanto reciproci invianti di soggetti fragili.



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